martedì 10 dicembre 2013

PREPARAZIONE OLEOLITI


Nei miei oleoliti gli olii che uso sono:

Olio di Mandorle dolci (Prunus Amygdalus dulcis) : è un olio leggero ma nutriente e soprattutto economico , ideale per fare gli oleoliti. Usato da sempre per le sue proprietà emollienti
Olio di Jojoba ( Simmondsia chinensis ) : quest'olio in realtà è una cera liquida , è molto resistente all'irrancidimento e penetra più in profondità nella pelle rispetto agli altri oli.
Per questo si consiglia di usarlo puro, o diluito con un altro olio, per gli oleoliti curativi .
Vista la sua grande resistenza all'ossidazione può essere aggiunto ad ogni oleolito. ( quantità : 1/3 o 1/4 ) .
Idratante , nutriente e tonificante.
Olio di Girasole biologico (Helianthus annuus): olio molto simile alle all'olio di mandorle dolci ma leggermente più resistente all'ossidazione , o meglio , è meno maleodorante quando irrancidisce.
Olio  di Riso : la presenza del gamma Orizanolo, un fitosterolo presente nel riso, dovrebbe garantire una maggiore resistenza all' ossidazione e in ogni caso c'è una certa quantità di tocoferolo che lo preserva.
Olio extra-vergine d'Oliva estratto a freddo biologicosuper emolliente, antiossidante e nutriente... 
Olys olio di cereali e frutti che unisce le proprietà nutrizionali dei cereali (germe di grano, germe di mais e riso) a quelle benefiche dei frutti (ribes e noce)

           
Nel fare un oleolito si mettono a macerare in un recipiente di vetro delle piante dalle proprietà benefiche e curative per la nostra pelle, dette droghe, con un mix degli olii sopraccitati .

I metodi di preparazione di un oleolito poi possono avvenire :
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A FREDDO: Una volta preparato il tutto, si lascia a riposare per una quarantina di giorni in un luogo buio e asciutto ricordandosi di agitare il recipiente almeno due volte a settimana
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A CALDO (da usarsi sempre nel caso di piante fresche):
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tramite bagnomaria: si immerge il contenitore di vetro con l'oleolito per circa 3 ore in una pentola con acqua calda, meglio se a fuoco lentissimo. Di solito utilizzo questo metodo d'inverno, quando ho la stufa sempre accesa
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tramite macerazione al sole: il contenitore viene lasciato al sole di giorno e riparato in luogo fresco e asciutto appena il sole va via dalla nostra postazione . In questo caso il recipiente deve essere almeno di vetro scuro o bisogna coprirlo con della stagnola, in modo che il sole non vada a contatto diretto con l'olio. Questo metodo richiede una quindicina di giorni , perchè attraverso il calore del sole l'estrazione dei principi vegetali avviene con maggior rapidità.
E' però più rischioso per la salute dell' oleolito, in quanto il sole/calore velocizza il processo di ossidazione dell' olio. Solitamente utilizzo questo metodo d'estate quando il sole è molto forte e dura a lungo.

Finita la macerazione si esegue il filtraggio
Ci sono 2 filtraggi :
1 ) prendo un altro vasetto pulito e faccio colare l' olio. Se cade qualche residuo o altro, non importa.Una volta finito prendo la pianta e prima di buttarla la pesto bene , con molta forza per cercare di far uscire più olio possibile ( quello sarà l' olio migliore, perchè è stato assorbito dalla pianta).
Una volta versato il tutto, chiudo bene il mio nuovo vasetto e tengo a riposo per 1 o 2 giorni ...
Poi passo al secondo filtraggio.
2 ) prendo il vasetto e filtro nuovamente ma questa volta con un panno pulito in modo che non passi nessun piccolo deposito.

L'oleolito ora è pronto!

Il conservante nell' oleolito non è necessario, ma utilizzare una parte di olio di jojoba e aggiungere del Tocoferolo (Tocoferile Acetato), che altro non è che la vitamina E, aiuta la  sua conservazione e certamente male di sicuro non fa.
Con o senza conservante è difficile stimare quantitativamente quanto possa durare un oleolito 
In media se conservato e/o fatto bene può durare anche un bel paio d'anni. 
Un metodo semplice per capire se è ancora buono è l'odore. Se il suo profumo/odore tende a svanire o a virare a cattivi odori, vuol dire che ci sta abbandonando...



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